LE CARATTERISTICHE DEL TEMA DELL’ESORTAZIONE NELLE OPERE DEL GRANDE POETA TURKMENO MAGTYMGULY PYRAGY E DEL PADRE DELLA LINGUA ITALIANA DI DANTE ALIGHIERI

Meretmuhammedova Aysoltan Tachmuhammedovna
dell’Università Statale Magtymguly
professoressa

Abstract
Le opere di Magtymguly Pyragy e Dante Alighieri presentano alcuni similitudini. Gli scrittori invocano sempre il guadagno lecito come mezzi per raggiungere la felicità. Nella sua poesia «Il Finimondo» Magtymguly precide che la fine del mondo inizierà a causa della depravazione delle persone. Se la a confronto con «La Divina Commedia», è possibile trovare delle affinità con l’opera di Dante.

Keywords: creativo, famoso, letteratura, opera, poeta, utile


Category: Literature

Article reference:
Meretmuhammedova A.T. Le caratteristiche del tema dell’esortazione nelle opere del grande poeta turkmeno Magtymguly Pyragy e del padre della lingua italiana di Dante Alighieri // Humanities scientific researches. 2023. № 1 [Electronic journal]. URL: https://human.snauka.ru/en/2023/01/55286

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Magtymguly Pyragy è  il più famoso poeta della letteratura turkmena. Nato  nel 1724 a Hajigowshan, vicino al fiume Gurgen, ha trascorso la maggior parte della sua vita nelle regioni di Etrek, Gurgen, Garrygala.  Magtymguly ha iniziato a scrivere le poesie  in giovane età,  La sua oltra consiste in molte poesie su vari argomenti, ma i suoi manoscritti, purtroppo non ci sono pervenuti.  Magtymguly ha scritto molte delle sue poesie sotto lo pseudonimo di Pyragy, che significa «separato».  Il suo lavoro fornisce molte informazioni utili a studiare e comprendere la vita turkmena del  XVIII secolo.  Le poesie di Magtymguly veicolano principalmente idee umanistiche su patriottismo, eroismo, consiglio, disuguaglianza sociale, amicizia e amore.  I temi creativi di Magtymguly sono ampi e versatili, e illustrano condizione passata, futura e attuale del popolo turkmeno.

Dante Alighieri, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri è nato a Firenze in 1965 ed è morto a Ravenna in 1321. É stato un poeta, scrittore e politico italiano. È considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta alla paternità della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. La Comedìa - titolo originale dell’opera: successivamente Giovanni Boccaccio attribuì l’aggettivo “Divina” al poema dantescoè il capolavoro del poeta fiorentino ed è considerata la più importante testimonianza letteraria della civiltà medievale nonché una delle più grandi opere della letteratura universaleViene definita “comedia” in quanto scritta in stile “comico”, ovvero non aulico. Un’altra interpretazione si fonda sul fatto che il poema inizia da situazioni piene di dolore e paura e finisce con la pace e la sublimità della visione di Dio. Dante iniziò a lavorare all’opera intorno al 1300 (anno giubilare, tanto che egli data al 7 aprile di quell’anno il suo viaggio nella selva oscura) e la continuò nel resto della vita, pubblicando le cantiche man mano che le completava. Si hanno notizie di copie manoscritte dell’Inferno intorno al 1313, mentre il Purgatorio fu pubblicato nei due anni successivi. Il Paradisoiniziato forse nel 1316, fu pubblicato man mano che si completavano i canti negli ultimi anni di vita del poeta. Il poema è diviso in tre libri o cantiche, ciascuno formato da 33 canti (tranne l’Inferno che ne presenta 34, poiché il primo funge da proemio all’intero poema) e a cui corrispondono i tre stili della Rota Vergilii; ogni canto si compone di terzine di endecasillabi. La Commedia tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, ben lontana dalla pedante poesia didattica medievale, ma intrisa di una spiritualità cristiana nuova che si mescola alla passione politica e agli interessi letterari del poeta. Si narra di un viaggio immaginario nei tre regni dell’aldilà, nei quali si proiettano il bene e il male del mondo terreno, compiuto dal poeta stesso, quale “simbolo” dell’umanità, sotto la guida della ragione e della fede. Il percorso tortuoso e arduo di Dante, il cui linguaggio diventa sempre più complesso quanto più egli sale verso il Paradiso, rappresenta, sotto metafora, anche il difficile processo di maturazione linguistica del volgare illustre, che si emancipa dai confini angusti municipali per far assurgere il volgare fiorentino al di sopra delle altre varianti del volgare italiano, arricchendolo nel contempo con il loro contatto. Dante rappresenta cielo e terra, ma la terra trova nel poema una rappresentazione nuova, una profonda comprensione della realtà umana. In Dante è presente un modo nuovo e disincantato di percepire la storia: il racconto storico abbraccia il corso dei secoli con la storia dell’Impero romano e cristiano, delle lotte fiorentine tra guelfi bianchi e neri, una larga considerazione prospettica della storia della Chiesa e della storia contemporanea del papato.

Le opere di Magtymguly Pyragy e Dante Alighieri presentano alcuni similitudini.  Gli scrittori invocano sempre il guadagno lecito come mezzi per raggiungere la felicità.  Nella sua poesia «Il Finimondo» Magtymguly precide che la fine del mondo inizierà a causa della depravazione delle persone.  Se la a confronto con «La Divina Commedia», è possibile trovare delle affinità con l’opera di Dante.  Sebbene «La Divina Commedia» descriva un altro  mondo, nel primo canto dell’opera l’autore incontra gli animali nella foresta oscura che rappresentano i tre principali peccati dell’uomo: sono il leone che rappresenta l’egoismo, il lupo che rappresenta l’avidità e la lince che rappresenta la ricerca del piacere.  Inoltre anche  Magtymguly descrive l’inferno nelle proprie poesie: si possono annoverare come esempi le poesie «Il Fumatore», «Il Pettegolo», «Il tuo stato».  In molte poesie poi si possono trovare parallelismi con quanto dice Dante nel «Purgatorio» della sua opera.  Nel settimo cerchio del Purgatorio, viene rivelata la punizione di coloro che hanno dimenticato la loro fede e si sono lasciati andare, anche se non hanno fatto cose cattive in vita.  La loro colpa principale è aver abusato del corpo dato loro da Dio.  La loro punizione consiste nel soffrire di estrema magrezza e per aver fatto uso di sigarette, sono riempiti dal fuoco nella loro bocca.  Parole simili possono essere lette nella poesia di Magtymguly «Il Fumatore»:

Ferma quest’occupazione senza utile

Perderai i tuoi soldi e la tua salute

Dopo riempirai con il fuoco della tua pancia

Il veleno rimarrà nel corpo, fumatore

Non c’è  posto per i disonesti in due mondi

Se sei una persona, ascolta in modo onesto

il non credente, il pettegolo e il ladro

ti accompagneranno nel giorno difficile fumatore

Magtymguly vede i pettegoli non solo come  chiacchieroni, ma come nemici delle persone.  Nell’opera di Dante nel nono cerchio dell’inferno soffrono coloro che mettono le persone le un contro le altre seminando discordia.  Queste persone che in vita hanno usato le parole false per mettere le persone l’una contro l’altra, sono punite con il taglio della loro carne.  E la loro carne è mangiata dalle bestie e dalle formiche dell’Inferno.

Nella poesia «Il tuo stato», Magtymguly Pyragy spiega come un ladro che tocca la proprietà altrui sarà punito nell’aldilà (finimondo). La descrizione di Magtymguly della punizione che riceverà il ladro è analoga a quella che leggiamo nel “l’Inferno” della «Divina Commedia».  I ladri vengono puniti nel settimo cerchio dell’Inferno dove i demoni li prendono tenendoli dalle gambe e li portano in una zona montuosa.  In montagna, i cani iniziano a morderli.  Inoltre, le anime dei ladri bruciano in un fuoco ardente.  Questi ftti si svolgono nel ventunesimo canto della «Divina Commedia» in conclusione, possiamo trovare una correlazione nelle opere dei due scrittori:  Entrambi i poeti vogliono mostrare ai propri lettori la differenza tra una condotta giusta e una sbagliata.


References
  1. J. Allakov. Introduzione alla scienza della letteratura. Ashgabat, 1992.
  2. R. Mustakow. Il manuale di letteratura mondiale. Ashgabat, 2011.
  3. Storia della letteratura di lingua italiana nei IX – XX secoli. Mosca, 1990.
  4. Dante e la letteratura mondiale. Mosca,1967.


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